martedì 14 ottobre 2014

ANCORA UNA BOTTA/LETTERA AD UN AMICO

Quando credi di avercela fatta eccola arrivare una nuova botta, una legnata dietro le orecchie che te la ricordi per un altro bel pezzo della tua vita.

Ma, ragazzi, dobbiamo e possiamo reagire in modo diverso attaccandoci, magari ai pochi contatti sani e utili che ci sono rimasti o che abbiamo costruito negli ultimi tempi. Reagire tornando indietro avendo reazioni già sperimentate con scarso successo e comportamenti con cui ci facciamo solo del male non è sicuramente il modo ideale per risolvere le difficoltà che la vita ci presenta quotidianamente.

Ora posso anche capire che molte volte l'unico modo di chiedere aiuto sia quello di provocare un " casino "  per far si che qualcuno dia ascolto alle nostre urla, alle nostre voci dall'angolo. Lo so che è difficile, ma occorre mettere in campo tutte le nostre capacità e  utilizzarle al fine di riuscire a comunicare il nostro malessere in modo diverso a chi ci può ascoltare e, perchè no, anche a chi non può o non vuole ascoltare.

Quindi, caro Roby, tieni conto che noi ci siamo, siamo presenti per quello che possiamo e siamo a disposizione per ascoltare le tue emozioni, i tuoi sentimenti e i tuoi malesseri. Siamo presenti ma, ricordati che la grande motivazione per sfruttare queste opportunità la devi trovare dentro di te.

Ora, spero di vederti  al nostro prossimo incontro con la stessa determinazione con cui ci avevi abituato, con i tuoi interventi semplici ma incisivi ma soprattutto con la voglia di confrontarti e con la consapevolezza che lì fuori ci sono un sacco di situazioni negative ma anche tante opportunità da prendere e sfruttare al meglio.

Adesso basta con questi pistolotti e ai prossimi vaneggi, spero, insieme.

lunedì 13 ottobre 2014

OBBIETTIVI,ENTUSIASMI,PROGETTI,SOLUZIONI O SOLO RUMORI E VARI ALTRI CASINI

Le soluzioni ad un problema grande come il gioco d'azzardo non sono facili da trovare e oltretutto non esiste sicuramente una "medicina" che ti "aggiusta", che ti guarisce. Questo perché il modo di uscire dal tunnel, ognuno di noi se lo deve un pò trovare da se, magari con l'aiuto dei terapeuti, ma credo che la soggettività  degli obbiettivi di cura sia basilare per una buona riuscita della cura stessa.

Nessuno,quindi può dare i consigli sicuri per come fare, per come comportarsi, per come risolvere etc. etc.

Ognuno deve quindi decidere per se per quanto riguarda le proprie strategie di difesa per almeno, all'inizio riuscire ad ottenere quel periodo di astinenza importantissimo che ti permette poi di riuscire ad essere più sereno in modo da iniziare un percorso fatto di progetti, obbiettivi e in fine soluzioni atti a cominciare una vita che contenga anche entusiasmi e progetti realizzati.

Questa forza che, secondo me, si deve trovare,anche se all'inizio sembra impossibile, è la base per iniziare un vero percorso di salita verso il raggiungimento dello scopo dello stare  bene.

Se non si riesce a far scattare questa molla, a dare questa brusca sterzata alle nostre convinzioni, si rischia di fare soltanto rumori  e di creare vari altri casini.

al prossimo vaneggio

LA FONTE

Perché? 
Quante volte ci siamo sentiti rivolgere questa domanda quando le persone che ci stanno vicine si sono rese conto di avere a che fare con un dipendente da qualsiasi tipologia di "sostanza ".( stupefacenti, alcol o gioco d'azzardo ).

La grande difficoltà è stata proprio quella di riuscire a scoprire le motivazioni che hanno spinto a sprofondare in una situazione di dipendenza talmente forte da non riuscire più a tornare indietro da soli. E solamente quando è scattata la molla della consapevolezza di essere nella condizione di quasi non ritorno che si è riusciti a chiedere l'aiuto necessario per almeno provare a salire la china.

Quindi, è chiaro, che la sterzata è una azione soggettiva, la dobbiamo fare noi. Non possiamo assolutamente pensare che arrivi qualcuno con una qualsiasi bacchetta "magica" e ci guarisca così con una semplice prescrizione  di un farmaco miracoloso.

I motivi dei malesseri responsabili poi dei nostri comportamenti e delle nostre azioni deleterie vanno non tanto  combattuti ma soprattutto riconosciuti e quindi affrontati in modo da essere resi, non dico assolutamente inerti, ma almeno non così incidenti nelle nostre azioni.

Detto questo non possiamo far finta di niente quando veniamo a conoscenza,  senza per altro addossare tutte le colpe a quello che si trova in giro, leggendo notizie sui giornali riguardanti, per esempio, l'inserimento nei locali di slot machine legali per minorenni. Sembra quasi che ci si diverta a creare futuri pesanti dipendenti in modo da costruirsi  il reddito per i prossimi anni anni.

Siamo pronti in sostanza ad assumerci le nostre responsabilità per quanto riguarda le nostre, speriamo e crediamo passate cadute nelle varie dipendenze e siamo consapevoli che la nostra strada verso la tranquillità sia ancora lunga, ma crediamo anche che sia giusto  provocare una discussione sulla gravità di queste situazioni che si creano man mano che  si evolve il mercato delle " dipendenze ".

Non si riesce a difendere i maggiorenni dalla situazione della capillarità di  distribuzione delle slot
 e si crea già un mercato a hoc per i minorenni.

Al prossimo vaneggio